Il rapporto nonni-nipoti: una ricerca ne studia l’importanza

Il rapporto nonni-nipoti : l’importanza del ruolo dei nonni.
Studio e ricerca sulla percezione del rapporto da parte di entrambi


I fatti di cronaca sempre più spesso ci presentano casi che ci impongono riflessioni sul contesto familiare e sul ruolo dei suoi membri, in particolar modo le riflessioni in questo periodo si orientano verso le figure dei nonni. È importante ricordare a tal proposito che recentemente è stata emanata una legge che impone ai genitori di far vedere ai nonni i propri nipoti, anche in caso di separazione dei coniugi.  Per la precisione si tratta dell’art. 315 bis c.c., introdotto dall’art. 1 comma 8 della l. n. 219/2012, il quale prevede che “il figlio ha diritto di crescere in famiglia e di mantenere rapporti significativi con i parenti”. Mi sono occupato recentemente di effettuare uno studio riguardante il rapporto tra nonni e nipoti e da esso sono emersi dei dati molto interessanti.
Intanto un po’ di informazioni sul campione utilizzato in questa ricerca.

Descrizione dei partecipanti

Il nostro studio prevede tre categorie distinte, ed i partecipanti sono suddivisi all’interno di esse. Queste categorie sono : 1) nipoti (bambini), 2) nonni e 3) nipoti ( adolescenti/adulti).
Prima categoria : nipoti ( bambini )
Nello specifico per la prima categoria hanno partecipato 46 bambini, appartenenti a due classi quinte di un Istituto di Scuola Elementare. Il range di età è compreso tra i 9 e i 10 anni. 28 bambine e 18 bambini. Le classi sono state selezionate in base alla disponibilità offerta dagli insegnanti, il consenso della preside e dei genitori.
Seconda categoria : nonni
Nello specifico per la seconda categoria hanno partecipato 45 nonni. Il campionamento dei soggetti appartenenti a questa categoria è avvenuto in due centri anziani.  25 nonne e 20 nonni. Il range di età è compreso tra i 62 e gli 85 anni. Più nello specifico, tra i 63 e gli 83 per le donne, e tra i 62 e gli 85 per gli uomini.
 Terza categoria: nipoti ( adolescenti/adulti )
Nello specifico per la terza categoria hanno partecipato 85 soggetti, frequentanti l’Università,18 maschi e 67 femmine. Il range di età è compreso tra i 18 e i 34 anni. Nello specifico tra i 18 e i 24 per i maschi e tra i 18 e i 34 per le femmine.
A tutti i partecipanti delle 3 categorie è stato garantito l’anonimato nel rispetto delle regole etiche e deontologiche della ricerca.

Il 44,4% dei nonni intervistati ha dichiarato di avere un buon rapporto con i genitori dei propri nipoti, il 28,9% lo ha dichiarato molto buono e il 17,8% lo ha definito ottimo. Il buon rapporto con i genitori dei propri nipoti è fondamentale per una maggior coordinazione sul piano educativo e per una maggiore armonia familiare trasmessa al bambino. Un buon rapporto è inoltre una base fondamentale per poter stabilire un rapporto basato sulla fiducia. Purtroppo però non è sempre così. In questa mia esperienza ho avuto la possibilità di ascoltare molte storie di vita, ciò mi ha gratificato soprattutto quando i nonni al termine dell’intervista mi ringraziavano o si commuovevano per aver espresso sentimenti tenuti a lungo per sé, ritrovandomi così a dare nel mio piccolo un aiuto,anche solo come persona attenta ad ascoltare le loro preoccupazioni e le loro vicissitudini. Voglio parlare di due casi in particolare che mi hanno colpito e particolarmente rattristato. Il primo caso riguarda una donna anziana, che perduto il marito ha deciso di sposarsi nuovamente, sentendosi ancora in grado di legarsi sentimentalmente ad un’altra persona. Fin qui non vi sarebbe nulla di male, se non che questa scelta, a suo dire, le avrebbe precluso di vedere i suoi nipotini, in quanto la moglie di suo figlio secondo la donna l’avrebbe accusata di voler destinare l’eredità al suo nuovo marito in caso di decesso. Ora, lungi da me giudicare determinate dinamiche di cui comunque non posso essere al corrente nella loro totalità, tuttavia vedere una donna anziana in lacrime perché si vede negata la possibilità di vedere i suoi nipotini mi ha creato non poco turbamento. Considerando poi che molte dinamiche di questo tipo avvengono oggigiorno, in quanto spesso il rapporto tra nonni e nipoti deve fare i conti con i dissapori e le tensioni tra genitori e nonni.
Il secondo caso che voglio riportare, riguarda il racconto di un uomo distinto, educato e disponibile. In questo caso il nonno non era triste perché non vedeva i suoi nipoti, ma perché sua moglie era da tempo ricoverata in R.S.A e nessuno dei nipoti, da loro accuditi amorevolmente per anni, andava a trovare la nonna in ospedale. Devo dire che anche questa storia mi ha provocato un profondo turbamento. Ritengo che i nipoti non dovrebbero mai dimenticare l’amore che i nonni gli hanno sempre dimostrato e dovrebbero capire che anche una breve visita può rappresentare per loro una risorsa preziosissima e dar loro nuova linfa. Dico questo anche grazie alla mia personale esperienza di tirocinio svolta in R.S.A, dove ho potuto constatare l’importanza che per le persone anziane hanno i nipoti, che sono in grado di rappresentare inoltre un rinforzo importantissimo per i loro nonni ricoverati. Non di rado infatti ho assistito a importanti miglioramenti dell‘umore in anziani ricoverati in seguito alla visita dei loro nipoti, che rappresentano per loro un modo per sentirsi ancora in contatto con la loro famiglia, interessarsi alle vicende dei membri più giovani di essa e sentirsi partecipi dei loro successi. Molto spesso per loro i nipoti rappresentano il principale argomento di conversazione, e mostrare loro i progressi avuti nelle terapie, seppur piccoli, rappresenta un rinforzo di assoluto valore.
L’impatto che hanno i nipoti sulla vita dei nonni è dimostrato anche dalla percentuale di nonni che alla domanda “percepite un cambiamento in voi stessi da quando ci sono i nipoti nella vostra vita?” ha risposto in maniera affermativa; si tratta infatti del 75,6%. I nipoti come detto pocanzi spesso rappresentano un’occasione di riscatto, nonché una fonte di nuova energia e di nuovi stimoli per i nonni. Esemplificativo il caso che mi si è presentato, di una donna che era caduta in depressione dopo la morte di una delle sue due figlie e l’arrivo della nipotina ha rappresentato per lei una nuova occasione e per citarla “una nuova ragione di vita” (mentre pronunciava questa frase ha pianto). È evidente dunque il prezioso apporto che deriva dalla nascita di un nipote. Interrogati su quale tipo di cambiamento essi percepissero, hanno dichiarato di sentirsi più permissivi, più dolci e più pazienti rispetto a quanto non fossero con i propri figli.
Un’ulteriore osservazione che si è presentata spontaneamente durante le mie interviste è che molti nonni fanno presente che ora che ci sono i telefoni spesso riscontrano difficoltà a parlare con i propri nipoti o a fare qualunque altro tipo ti attività con loro senza essere interrotti per l’arrivo di qualche messaggio o senza che il/la nipote si stacchi dal cellulare.
Il 33,3% dei nonni del nostro studio ha dichiarato di vedere i propri nipoti tutti i giorni e il 35,6% di vederli più volte durante la settimana, questo rispecchia quanto dichiarato dai bambini del nostro studio, evidenziando quanto sia preponderante oggigiorno la presenza dei nonni nella vita dei nipotini. Una buona parte di essi, per la precisione il 31,1%, sostiene di stare con i nipoti tutto il giorno, e un altro 31,1% dichiara di stare con loro mezza giornata, anche se la maggioranza dei soggetti del nostro studio dichiara di stare con i nipoti più di un ora, 35,6%. Questi dati evidenziano che una gran parte dei nonni trascorre almeno mezza giornata o una giornata intera con i nipoti, il che indica che non solo la frequenza con cui si vedono, ma anche il tempo che trascorrono insieme è tale da fortificare il legame nonni-nipoti.
Per quanto riguarda le attività che svolgono con i nipoti, il 37,8% ha dichiarato che l’attività principalmente svolta è quella del gioco, il che conferma il ruolo dei nonni come compagni di gioco, emerso dai risultati del questionario per i bambini; il 22,8% dei nonni ha indicato quella del parlare come attività principalmente svolta con i nipoti, ciò sottolinea anche il ruolo dei nonni come ascoltatori e dispensatori di saggezza. Il 20% ha invece dichiarato di svolgere varie attività in compagnia dei nipoti. Il 35,8% dei nonni definisce ottimo il rapporto con i propri nipoti, rispecchiando i giudizi che ha anche il gruppo dei bambini. Il 100% dei nonni ha indicato la propria casa come luogo d’incontro, coerentemente con quanto emerso dai questionari dei nipotini, dimostrando che le case dei nonni sono un luogo prezioso per i nipoti che vi trovano anche stabilità in molti casi, cosa che prima non accadeva in quanto si andava a casa dei nonni spesso solo in occasione di festività o per pranzi domenicali, cosa che in alcuni casi avviene ancora.  Il 100% dei nonni dello studio sostiene di essere felice di stare con i nipoti, questo indica che il rapporto è molto importante per i nonni, nonché fonte di soddisfazione; a proposito di questo infatti il 57,8% dei nonni vorrebbe trascorrere più tempo con i nipotini, il 20% sostiene che è sufficiente il tempo che vi trascorre insieme, il 15,6% che vorrebbe trascorrere più tempo ma è consapevole dell’impossibilità di ciò.
Ho potuto constatare inoltre che i nonni percepiscono i nipoti come un’occasione di riscatto verso la propria genitorialità e verso il poco tempo che hanno avuto a disposizione per i propri figli, sentendosi in un certo senso “derubati” di momenti importanti. Ciò è particolarmente vero per gli uomini, che con me hanno espresso il rammarico di aver dovuto delegare quasi in toto l’educazione dei propri figli alle mogli. Emblematico il caso di un ex fornaio, che si è visto privare di molte occasioni di quotidianità con i propri figli a causa degli orari rigidi che il suo mestiere gli imponeva.
È chiaro dunque che a causa dei frenetici ritmi di lavoro i genitori si vedano molto spesso “costretti” a ricorrere ai nonni per la cura dei propri figli, che rappresentano una risorsa importante, ma così facendo si alimenta questo “circolo vizioso” , per cui i genitori di oggi saranno poi i nonni in cerca di riscatto di domani.
Per quanto riguarda le correlazioni significative, vi è una correlazione tra il tempo trascorso con i nipoti e le attività svolte con loro. Questa correlazione indica che più tempo stanno insieme più attività svolgono: se trascorrono solo un ora con loro l’attività svolta di più è quella del gioco, man mano che aumenta il tempo da trascorrere insieme, invece, proporranno altre attività, quali compiti e passeggiate.
Vi è anche una correlazione significativa tra la sensazione di cambiamento auto-percepita dai nonni e le modalità di trascorre il tempo con i nipoti. Tale correlazione suggerisce dunque che alcune attività tra quali il gioco, favoriscono la percezione di essere cambiati, e la spiegazione potrebbe risiedere nel fatto che giocare o fare attività che non si era abituati a fare in precedenza con i figli porti a sviluppare sensazioni nuove, riscontrabili in una generale sensazione di cambiamento.  Anche i nipoti beneficiano del rapporto con i propri nonni, che sostituiscono le figure genitoriali qualora esse abbiano delle mancanze legate ad impegni lavorativi o per inadeguatezze affettive. Abbiamo infatti riscontrato come i nipoti vedano i nonni come secondi genitori, divenendo essi dei veri e propri punti di riferimento per loro. Infatti rispetto al passato, come confermano anche i dati dell’ISTAT, i nipoti hanno la possibilità di stare più tempo a contatto con i propri nonni, in quanto l’aspettativa di vita è aumentata e, come dimostrano i dati che abbiamo raccolto nello studio, il 45,7% dei  bambini ha ancora 3 nonni in vita.
I risultati confermano inoltre il ruolo preponderante della nonna materna, infatti il 43,5% dei nostri soggetti ha indicato la nonna materna come quella con cui ha maggiore interazione. In generale comunque possiamo osservare la prevalenza delle figure femminili come figure più frequentate dai bambini, in quanto il 15,2% de bambini ha indicato la nonna paterna, tra i quattro nonni, come figura di riferimento e il 13% ha messo sullo stesso piano la nonna materna e quella paterna. Questo indica che, nonostante come detto in precedenza siano aumentati i compiti svolti dai nonni, sono ancora le nonne a prendersi cura maggiormente dei nipotini e ad avere con loro una maggiore interazione. Inoltre la netta prevalenza della nonna materna evidenzierebbe quei meccanismi esposti anche dalla dottoressa Vegetti Finzi, secondo cui le madri tenderebbero a fidarsi maggiormente delle proprie madri per la cura dei figli.
Il fatto che al giorno d’oggi i nonni siano a stretto contatto con i nipoti emerge anche dal dato secondo cui il 39,1% dei nipoti del nostro studio vede i nonni tutti i giorni. Il 65,2% dei soggetti rivela che quando vede i nonni lo fa a casa loro, e il 15,2% dichiara di vivere insieme ai propri nonni. Sono infatti aumentati i casi in cui nonni e nipoti vivono nello stesso nucleo abitativo. Inoltre, come detto all’inizio del nostro lavoro, a causa del sempre più alto numero di donne che lavorano, i nipoti vengono affidati ai nonni per gran parte della giornata. Il 37% dei bambini ha dichiarato di fare varie attività in compagnia dei nonni, questo grazie al fatto che i nonni oggi godono di una qualità della vita  maggiore rispetto alle epoche precedenti. Il 34,8% inoltre dichiara che l’attività più frequente svolta in compagnia dei nonni corrisponde a quella del gioco, dimostrando come i nonni siano importanti nello sviluppo del bambino ricoprendo anche il ruolo di “ compagno di giochi”. l 73,9% dei nipoti dice di stare molto bene con i propri nonni, mostrando quindi l’elevato grado di soddisfazione derivato dallo stare con loro; il 95,7% dei soggetti di questo studio ha inoltre detto che  lo stare con i propri nonni lo rende felice. Il 60,9% dei bambini ha definito con il termine speciale il rapporto con i propri nonni, e questo mostra come i bambini vedano in maniera esclusiva e unica questa relazione.  L’87% di essi infatti vorrebbe trascorrere più tempo di quello che già trascorre con i nonni, e ben il 93,5% pensa che i nonni gli facciano un po’ da secondi genitori, confermando l’ipotesi che siano delle figure di riferimento primarie

Bibliografia:

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Gillini G., Zattoni M.T. (2012): Nonni, che fortuna! Milano: Ancora
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Mantovani S. (2001): Gli interventi innovativi in educazione familiare. In: P. Milani (a cura di), Manuale di educazione familiare, Trento: Erickson, pp. 159-171.
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Vegetti Finzi, S. (2008). Nuovi nonni per nuovi nipoti. La gioia di un incontro. Milano: Mondadori

Dott. Davide Clemente  Dottore in Scienze e Tecniche psicologiche, laurea conseguita presso l’Università Europea di Roma, studente del corso di Laure Magistrale presso L’Università Europea di Roma.

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