Interessante la giornata “Elementi per la prevenzione della sindrome alcolica” tenutasi ieri 6 ottobre 2014 presso l’Università Statale La Sapienza a cura della SIFASD, Società Italiana per la Sindrome Feto Alcolica, rivolta a ginecologi, pediatri, ostetriche, infermieri e psicologi. Si è trattato di una iniziativa svolta in collaborazione con il Centro di riferimento Alcologico Regione Lazio, e con l’Università degli studi di Roma La Sapienza, nell’ambito della “Campagna di informazione e sensibilizzazione sulla sindrome feto-alcolica.”
La sindrome feto-alcolica (Fetal Alcohol Syndrome-FAS) è la più grave disabilità permanente che si manifesta nel feto esposto, durante la vita intrauterina, all’alcol consumato dalla madre durante la gravidanza.
Oltre alla FAS, che è la manifestazione più grave del danno causato dall’alcol al feto, si possono verificare una varietà di anomalie strutturali (anomalie cranio facciali, rallentamento della crescita, ecc.) e disturbi dello sviluppo neurologico che comportano disabilità comportamentali e neuro-cognitive, queste alterazioni si possono presentare con modalità diverse tali da comportare un ampio spettro di disordini che vengono ricompresi nel termine FASD (Fetal Alcohol Spectrum Disorder-FASD).
L’alcol ingerito dalla madre giunge dopo pochi minuti nel sangue del feto, ma il feto non può metabolizzare l’alcol perché è privo degli enzimi adatti a questo compito, di conseguenza l’alcol ed i suoi metaboliti si accumulano nel suo sistema nervoso e in altri organi danneggiandoli. Pertanto il consiglio dei professionisti della salute è di astenersi dal bere durante la gravidanza.
Uno studio italo-spagnolo,pubblicato l’8 luglio 2014 sul sito del Ministero della Salute, ha indagato la consapevolezza di neonatologi e pediatri circa la pericolosità dell’alcol in gravidanza e ha appurato che, sebbene oltre il 60% dei professionisti italiani e circa l’80% di quelli spagnoli si siano definiti consapevoli al riguardo, circa la metà dei primi e il 40% dei secondi hanno ammesso di aver permesso alle donne in gravidanza un bicchiere di vino o di birra in alcune occasioni.
Non esistono dati certi sull’incidenza della sindrome feto-alcolica (FAS) in Italia, tuttavia, uno studio del centro di alcologia del Policlinico Umberto I di Roma, effettuato nella provincia del Lazio, stima una prevalenza pari a 1,2 su 1000 nati vivi.
Si arriva poi a un 6% nel caso di espressioni parziali della sindrome, ovvero della FASD.
Da un’analisi del meconio (le prime feci del neonato) di 607 neonati condotta dall’ Istituto Superiore di Sanità, nell’ambito di uno studio multicentrico in collaborazione con le Unità di Neonatologia di sette ospedali italiani, è emerso che l’esposizione prenatale all’alcol è mediamente del 7,9%, con una variabilità che va dallo 0% di Verona al 29,4% di Roma. Quindi, circa otto neonati su 100 sono esposti all’assunzione di alcol durante la vita intrauterina.
Si ritiene che tra le donne che bevono quantità rilevanti di alcol in gravidanza, una percentuale compresa tra il 4% e il 40% partorisce bambini affetti da danni alcol correlati di vario grado.
Ricercatori statunitensi hanno sommato i due disordini, FAS e FASD, raggiungendo un valore pari a 9,1 casi su 1000 nati vivi, vale a dire che quasi l’1% dei bambini nati vivi negli Stati Uniti risulta affetto da FASD.”Pubblicato l’8 luglio 2014 sul sito del Ministero della Salute.”
I messaggi essenziali da non perdere di vista sono:
• consumare bevande alcoliche in gravidanza aumenta il rischio di danni alla salute del bambino
• durante la gravidanza non esistono quantità di alcol che possano essere considerate sicure o prive di rischio per il feto
• il consumo di qualunque bevanda alcolica in gravidanza nuoce al feto senza differenze di tipo o gradazione
• l’alcol è una sostanza tossica in grado di passare la placenta e raggiungere il feto alle stesse concentrazioni di quelle della madre
• il feto non ha la capacità di metabolizzare l’alcol che quindi nuoce direttamente alle cellule cerebrali e ai tessuti degli organi in formazione
• l’alcol nuoce al feto soprattutto durante le prime settimane e nell’ultimo trimestre di gravidanza
• se si pianifica una gravidanza è opportuno non bere alcolici e si è già in gravidanza è opportuno interromperne l’assunzione sino alla nascita
• è opportuno non consumare bevande alcoliche durante l’allattamento
• i danni causati dall’esposizione prenatale dall’alcol, e conseguentemente manifestati nel bambino, sono irreversibili e non curabili, il trattamento è di tipo riabilitativo
• si possono prevenire i danni e i difetti al bambino causati dal consumo di alcol in gravidanza, evitando di consumare bevande alcoliche.
Quando sei in gravidanza, bere alcolici di qualsiasi tipo, anche in piccole quantità può danneggiare il tuo bambino.
Non esiste a tutt’oggi una dose minima di alcol sicura.
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